
Cinque poesie incise in un tronco di Tiziano Fratus

Nuvole bianche
verde vivo dell’erba
malva in strada
Una settimana fa erano tutte lì : LE BACCHE SCURE DELL’ EDERA, poi un bel mattino sono sparite. Chi è stato? Ho assaggiato una di quelle rimaste, ma era amara. Forse chi le ha raccolta le sapeva scegliere…
Già in novembre mi era capitato di vedere in un altro giardino, il gelsomino fiorire un po’, per poi completare la piena fioritura in febbraio. Molti boccioli ora sembarno pronti ad aprirsi fra pochi giorni, ma siamo al 12 gennaio, in pieno inverno anche se il freddo invernale ancora non ci ha raggiunto e ieri addirittura c’è stato un vento caldo e, per qualche ora, abbiamo avuto anche 15 gradi!!
Anche le gemme dell’ Acero saccarino sono gonfie.
(Testo per un progetto fotografico su Villa Sorra)
L’ albero si avvantaggia della morte
quando uccide deliberatamente i suoi tessuti
che devono funzionare da vasi
portanti l’acqua.
Quando uccide buona parte dei suoi tessuti interni che portavano linfa,
per farsi uno scheletro.
Quando uccide una parte dei tessuti più esterni per farsi uno scrigno
dei suoi frutti o semi.
Tessuti morti che servono alla vita
e morti si aprono all’ultimo momento prima di cadere a terra
o si faranno rompere con un aiuto da un altra specie
Ancora tutto è unito nell’albero
e noi, del suo futuro
già nella sua memoria
Il giorno 29 erano stati tolti i melari e nei prossimi giorni smieleremo
Due melari pieni dall’arnia verde banndiera, poi uno vuoto e due abbastanza pieni, ma le famiglie giovani cui avevo dato troppo posto coi favi, se lo sono tenuto sotto, il miele . Buon per loro!
Dunque dicevo, il 31, abbiamo liberato le regine e fatto il trattamento con il gocciolato. Questa volta la puntura d’ape, sotto la maschera, me la sono presa io, sull’orecchio in alto, là dove il mio orecchio toccava la rete: ma come ci vedono bene le api!!!
Nell’arnia rosa, il giorno della cattura e anche il giorno dopo, non avevamo trovato la regina e c’era poca covata, ora i favi di covata erano più di due o tre e ben opercolati e c’erano uova e larve: molte operaie e fuchi giganti.
Come fare allora a combattere la varroa che sarà protetta in covata?
Vado dal mio “maestro di api” a prendere delle tavolette inbevute dall’etimolo per fare una cura alternativa. Aspetto che diminuisca il caldo, ma domani al massimo dovrò intervenire.
Miele quivalente a due melari opercolati più 3 favi da melario opercolati. Conterò i vasetti una volta che li avrò riempiti del tutto : saranno una quarantina di chili.
Stanno raccogliendo ancora per quanto le grosse fioriture siano terminate.
Le famiglie nuove hanno invece raccolto molto sotto, nella loro arnia trascurando i melari che pur avevo messo, ma che ora cominciano a riempire.
Obiettivo: suscitare interesse verso l’universo vegetale che inconsapevolmente usiamo o frequentiamo in diversi momenti della nostra giornata o vita.
Constatare come l’essere in relazione con questa parte di realtà possa rassicurarci, renderci più consapevoli di noi e degli altri, più rasserenati per avere una relazione che non richiede parole, né doveri, pur ricevendo invisibili doni.
1° incontro LA NATURA AMA NASCONDERSI
Presentazione al gruppo della conduttrice Ritadeglialberi,
passeggiata e poi Caccia al tesoro :ognuno in base a precise istruzioni, raccoglierà un reperto, primo oggetto della propria indagine (il frutto della prima camminata)
2° incontro : ognuno adotterà un albero tra quelli del giardino di cui si cercheranno caratteristiche di specie e individuali, storia, mitologia, narrazioni o immagini di artisti, senza trascurare le proprie suggestioni o impressioni.
Se sarà possibile indagheremo la natura dell’albero: se essere vivente o oggetto inanimato o poco animato, se sensibile o non sensibile. Come vive, come cresce, come costruisce il suo corpo, quali sono le sue manifestazioni che noi sappiamo cogliere in diversi incontri, nelle diverse stagioni, di che cosa ha bisogno per vivere, con chi si relaziona nella sua vita.
Nei successivi incontri sempre attraverso reperti : foglie , rami, fiori , frutta, semi, cercheremo di scoprire cosa abbiamo a che fare noi umani con gli alberi e il mondo vegetale in genere
Gli argomenti che svilupperemo tra quelli citati dipenderanno dalle domande e dagli interessi del gruppo
Si potrà affiggere il cartellino col nome botanico o elaborare una propria nomenclatura o una frase o una poesia sul modello di Pessoa, emulare i botanici come Goethe e Linneo o riprendere un famoso architetto Modenese Leonardi che li fotografava in ogni stagione e ne studiava le ombre proiettate.
Sarà possibile costruire o compilare un taccuino personale con reperti incollabili, foto, frasi, articoli o passi di libri ritenuti significativi per arrivare a una propria narrazione, oppure costruirsi una scatola con reperti sul percorso (legnetti, semi, foglie, ma anche foglietti, foto, parole)
Conducendo il lavoro fornirò informazioni sulla fisiologia degli alberi, sulla botanica, sulla storia del rapporto uomo-paesaggio, sulla mitologia, o sulla presenza dei boschi nelle fiabe o fornirò informazioni sul giardinaggio a seconda delle richieste ma solo nell’ottica di una ricerca che è anche la mia ricerca: cosa ho in comune io, umano, con l’universo vegetale e in generale con le altre forme di vita, qual’è il mio posto, dopo che ho riconosciuto di essere natura anche io?
Lontano dal linguaggio umano, il vegetale offre al pianeta atmosfera e cibo per tutti i viventi aerobici, alleato col popolo dei funghi e dei batteri pone le basi per la successiva evoluzione di tutti gli esseri viventi a seguire; ma presenta già , nelle sue strategie di vita, quei comportamenti che informando di sé l’ambiente circostante, sanno proporre, imporre, offrire o difendere. Senza il codice umano del linguaggio, senza emozioni e sentimenti usa messaggi più universali e intraspecifici, come colori, profumi, refrigerio, per proporci cibi dai sapori accattivanti o usa messaggi repellenti e svianti per allontanarci. Di fronte a un albero, alla sua mirabile organizzazione ed età, di fronte alla sua maestosità, ma di fronte anche alla semplicità delle sue manifestazioni, possiamo anche noi tornare alle nostre radici e immaginarci uomini primitivi immersi in una natura silenziosa e grande, poco dentro alle chiacchiere e alla confusione degli umani, lontano dalle solite faccende sociali, affettive, famigliari o lavorative.
Possiamo sentirci dentro a un silenzio, che pullula di vita.
Bianco come la ROBINIA PSEUDOACACIA, il SAMBUCO, il CORNUS SANGUINEA, il VIBURNUM OPULUS,Il VIBURNUM LANTANA Il COTONEASTER, il CRATAECUS giapponese, il PHILADELPHUS…
Non avevo mai notato tanto bianco contemporaneamente. La robinia ha un po’ ritardato rispetto agli altri anni, e dopo le rosacee che avevano anticipato, le api sembravano trovare poco, ma ecco l’esplosione dei bianchi, mentre la selene arriva sulle aiuole tra i fiori, non voluta e pure bianca…
Nel nostro giardino la rosa antica “spectinata” a cinque petali e di un delicato rosa è fiorita e fiorente, è fiorita una rosa bianca di cui non ricordo il nome e infine il roseto “Cardinale Richelieu” con tante rose viola scuro. E sono fiorite le paesaggistiche… Ma tutto questo colore fino ad oggi ha galleggiato nel bianco, si nel bianco cotone dei pappi del pioppone che ha ricopero tutto… ma oggi è venuta la pioggia e l’incanto dei piumini dappertutto come in una pallina di vetro è per fortuna finito.