Il Giardino in scatola

Il giardino in scatola

un giardino in scatola per conoscere le erbe del prato

 

Tanto tempo fa ho letto, forse in una rivista di giardinaggio, che “Costruire un giardino in scatola” era un compito delle vacanze per i bambini delle scuole giapponesi. Si partiva da piccole scatole di legno o di cartone rivestito di stagnola e in questo piccolo spazio in miniatura ogni bambino poteva creare il suo giardino, usando i semi o anche il trapianto delle piante più comuni trovate nei giardini o nelle campagne vicine. Poteva arricchire con sassi che sembravano montagne, o anche inserire piccole casette, ponticelli, e perché no, piccole costruzioni con mattoni lego e anche piccoli personaggi. Ogni bambino poteva creare un paesaggio in miniatura, un giardino che lo facesse sognare, bello a vedersi come un luogo già visto in natura o in una avventura narrata. Naturalmente le piantine trapiantate dovevano essere curate e crescere naturalmente. Le graminacee potevano essere tenute tagliate o fare le spighe.
Ogni bambino già grandicello, al ritorno a scuola avrebbe raccontato o mostrato un piccolo diario dei lavori e di quello che aveva imparato.

 

Ci abbiamo provato coi bambini della materna

Così qualche volta, coi bambini delle materne, mentre scoprivamo i germogli degli alberi, abbiamo inserito questi alberelli in miniatura montati su patate, all’interno di giardini in scatola tra margheritine, tarassachi, false ortiche, ranuncoli precoci , mentuccie e altre erbe.

Proposta per il nido

Questa è la prima volta che proponiamo l’attività in un nido per i bambini di tre anni e in una stagione di primavera avanzata, durante una festa che vedrà impegnati i genitori assieme ai bambini e alle tate.

Con la vanga in diversi punti di un campo, raccoglieremo tre zolle, e con l’aiuto dell’acqua, delle mani che penetrano e scuotono, cercheremo di separare le singole piantine tra loro e dalla terra.

A questa età l’attività per i piccoli sarà il mettere le mani nella terra e nell’acqua per aprire le zolle, agli adulti il compito di separare le piantine  per mostrarle senza che vengano distrutte tutte.

Le radici sono tutte abbracciate tra loro e alla terra, ma ogni piantina ha una sua radice diversa dalle altre. Forse vedremo qualche piccolo insetto che vuole tornare sotto terra, qualche piccola cipollina di una bulbacea, sentiremo degli odori.

Per un po’ di tempo e per alcune piante si tratterà di fare un bagno un po’ prolungato per il piacere dei bambini.
Qualche piantina finirà per sacrificarsi, ma là, dove le zolle sono state portate via, sarà stato riportato nuovo terriccio. In questo modo, le piantine intorno e nuovi semini volanti occuperanno in poco tempo lo spazio di terra nuda.
Per chi non vuole sporcarsi troppo, ci sarà la possibilità di un punto lavaggio mani e asciugatura.

Le piantine che meglio hanno resistito e sono pronte al trapianto saranno scelte per il giardino.
Alcuni suggerimenti:

  • mettere insieme tra loro le piantine tutte uguali perché a loro piace molto, di solito, stare vicine tra uguali, inoltre in un giardino stanno meglio perché sembrano una aiuola.
  • Collocare quelle alte dietro a quelle più piccole.
  • Scegliere solo poche varietà o specie in modo da lasciare spazio per una piccola strada, una piccola piazza, un prato di muschio.
  • Aggiungere a piacere piccole strade, ponticelli, bastoncini o rametti legnosi che sembreranno alberi, sassi piccoli o più grandi.

Chi conosce o riconosce tutte le erbe di un prato?

Neanche gli animatori conoscono tutte le erbe di un prato, solo qualcuna che si fa notare di più: le violette, le margherite, gli attacca stoffa, i trifogli. la piantaggine…..ma in questo modo anche un bambino piccolo vede e tocca differenze, impara a guardare e, se i genitori danno valore alle sue scoperte, continua a raccogliere e a verbalizzare le sue scoperte.
Pur col sacrificio di molte piantine durante questa attività, possiamo raccontargli che il fiore appartiene a quella pianticella come la sua piccola radice, il fiore nasce sulla pianticella e aspetta l‘insetto
che lo visiterà. Aspetta per diventare un seme…ma questa è già un’altra storia…

 

 

 

 

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2 risposte

  1. Buongiorno sono Silvia, educatrice che ha collaborato con voi nella proposta fatta un pomeriggio di maggio al Nido, sez. grandi con bambini e famigliare.
    l’esperienza è piaciuta molto i bambini sono stati piacevolmente coinvolti, sia il gruppo in esplorazione del mondo sotto terra, sia quando si è cimentato nella realizzazione del giardino in scatola: punti di forza, esperienza concreta e diretta, creatività, esperienza costruttiva e che ha soddisfatto i bambini che portavano a casa un prodotto da curare e nutrire quotidianamente.
    Punti di criticità: alcuni bambini hanno dimostrato meno interesse e la realizzazione è stata principalmente dell’adulto o si è notata qualche resistenza da parte del famigliare a sporcarsi o a far sporcare il bambino

    1. Grazie Silvia, anche il secondo laboratorio coi bambini di due anni e quindi più piccoli, è andato bene. I bambini erano molto attivi e disinvolti. Se dovessimo io ed Elisa riproporre l’attività, modificherei alcune impostazioni prevedendo ad esempio un giardino in scatola più semplice e più piccolo, forse un vasetto con una sola o due al massimo pianticelle dei prati da provare a coltivare a casa. Non proporrei un giardino in scatola se non come obiettivo a lungo termine per i bambini più grandi. Non proporrei gli ornamenti, anche se i bambini li hanno manipolati con gusto e riempito i loro piccoli giardini. Forse con questi materiali hanno più dimestichezza. Con le insegnanti dei diversi ordini di scuole, dal nido, alla materna, alla primaria, mi piacerebbe parlarne e programmare varie sperimentazioni al fine di conoscere e lavorare con le erbe spontanee.

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