la pagina vegetale di Carla

       RICORDI VEGETALI

 

La partecipazione alla serata del quarantennale del 13 marzo mi autorizza ad osare, dal momento che, tra i vari flash usciti dalle nostre bocche, i tuoi mi hanno incuriosito parecchio, così sono andata a sberlocchiare il tuo blog.

Visto che non posseggo giardino di alcun tipo,per trovare il giusto pretesto per scriverti, ti potrei ad esempio garantire che io sono praticamente nata sotto ad un pioppo.

Bella scoperta, dirai tu, è un albero onnipresente dalle nostre parti, ma cosa posso farci se ho sempre abitato case più o meno rurali e il pioppo era sempre lì, sull???orlo del fosso che calmava la sua sete all???angolo ad ovest, per regalarci un po??? di frescura nelle giornate estive?

La bicicletta, sulla quale pedalavo costantemente nei miei spostamenti       casa/scuola e ritorno riconosceva quasi con allegria il filare di platani, che costeggiava la via Emilia, superato San Lazzaro.

Fasciati da una pittura bianca che doveva far loro assumere un???aria da paracarro, periodicamente venivano anche infilzati dai chiodi, coi quali si piantavano le bandierine tricolori, in occasione delle festività nazionali. E loro pazienti sopportavano, reggevano anche gli urti delle auto che finivano fuori strada, non sempre però, qualcuno finiva con l???essere seriamente ferito. Così, piano piano, anche  loro sono spariti, sacrificati in nome della sicurezza stradale che ci vede tutti trasfigurati quando ci chiudiamo in quelle scatole di lamiera chiamate auto.

Poi c???era il filare di viti, con le loro braccia scheletriche, retti dagli olmi scapitozzati di frequente fino agli anni sessanta, quando si faceva ancora la foglia e fra le donne col sottanone e il fazzoletto in testa, la più ammirata era quella che a gola spiegata guidava il coro. Le donne allora cantavano, anche mia madre cantava quando rimetteva in ordine la casa, mentre gli uomini sapevano fischiare tutti, anzi ognuno aveva il ???suo??? fischio. Adesso, se qualcuno si mette a fischiare, intorno lo guardano storto.

 

Ho visto la civetta, dal camino del forno nel basso comodo, insegnare ai suoi due piccoli i primi brevi voli fino al filare di viti che stava lì, a cinquanta metri. Ma in una fredda mattinata invernale, ho visto uno spettacolo raro. Due ???pratine??? più avanti, sull???erba bianca di ghiaccio, nella prima alba color latte, a poco a poco sono arrivate le lepri. Saranno state circa una decina, hanno preso a rincorrersi poi il gioco si è trasformato in un girotondo vorticoso, ogni tanto qualcuna faceva del salti prodigiosi con le zampette a graffiare l???aria. Così come sono arrivate, pian piano se ne sono andate, mentre il sole intanto cominciava a far capolino.

Questi sono grosso modo i miei ricordi ???vegetali???, ma se ti venisse voglia di sprecare parte del tuo tempo, ti potrei offrire una passeggiata sul ???percorso natura??? che praticamente parte da casa mia, e volendo arriva fino oltre Vignola???..dipende dalla ???gamba???;

io nelle mie passeggiate al massimo arrivo al Ponte di Sant???Ambrogio.

 

Carla Cigni

Archivi

Altri articoli...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *